martedì, luglio 05, 2011

Ritorno dalle ferie di corsa

...di ritorno dalle ferie... ufff
Ovviamente ho corso praticamente tutti i giorni dai 10 ai 17 km.
Allenamenti per verificare il barefoot running, ovvero corsa a piedi nudi e con Mizuno wu3.

Primo giorno corsa a piedi nudi sulla spiaggia, riscaldamento 2km, 3 km con media intorno ai 4'30"/km gli ultimi 5 km intorno ai 5’15”.
Tutto ok... qualche doloretto ai polpacci, ma oramai mi ci stò abituando considerandolo un adattamento al nuovo stile di corsa.

Secondo giorno con le mizuno. Il caldo si è fatto sentire e il tentativo di fare qualche ripetuta è andato abbastanza male, risultando la differenza fra ripetuta e recupero abbastanza esigua.

Terzo giorno disastro!!! Partito senza scarpe sulla spiaggia, passando poi ad una strada sterrata con ghiaietto, abbandonata quasi subito per il fastidio ai piedi. Sono quindi entrato in pineta con fondo abbastanza difficile, dovendo schivare radici e rametti. Probabilmente su uno di questi ho appoggiato il piede destro che ha iniziato a farmi male nella parte centrale. Quindi sono tornato sulla spiaggia, ma il dolore persisteva e sono quindi ritornato indietro camminando nell’acqua.

In pratica sul secondo dito alla giuntura fra metatarso prima falange, un nervo (ma potrebbe essere anche altro) nella parte inferiore del piede ho un dolore/fastidio (tuttora) ad appoggiare il piede. Da qui in avanti ho ovviamente abbandonato la corsa nudo rifugiandomi nella corsa con le pantofole della mizuno.

Rimesse le scarpe il dolore non era quasi percettibile e ho potuto correre una decina di km rimanendo sopra i 5’ senza grossi problemi.

Per gli altri giorni ho sempre fatto dai 10 ai 17 km, facendo un giorno di riposo la domenica (e un giorno non segnato per problemi con sportypal).

Quindi circa 160km in 14 giorni. A parte le due uscite a piedi nudi ho sempre corso con le mizuno. Per ora l’impressione è molto positiva, nessun problema serio. Qualche doloretto che io associo all’adattamento sullo stile di corsa.

L’impressione che ho è di una corsa più ‘leggera’ e con un appoggio più avanzato di prima.

Il dolore nella parte alta della schiena persiste, associato quasi sempre alle ripetute o, in generale, a quando corro dei tratti importanti con un ritmo lento. All’aumentare dell’andatura il dolore diminuisce. Ovviamente non è sempre possibile aumentare, rimanendo comunque un dolore sopportabile. Quando smetto di correre e cammino il dolore sparisce nel giro di pochi minuti.

Le wu3 sembrano tenere bene la distanza e, dopo circa 350km, non mostrano segni evidenti di cedimento rispetto a circa 3 mesi fa. Vedremo quanto dureranno.

IMG_7622

Nei prossimi giorni visita dall’ortopedico per capire cosa ha il piede e ritornare alla scoperta del barefoot running (senza fretta!!!). Magari nel frattempo finisco di leggere born to run (che palle con sti Tarahumara Occhiolino, speriamo che il resto del libro migliori!!!)

giovedì, maggio 26, 2011

Mizuno wave universe 3…dopo 2 settimane

Dopo 2 settimane con le nuove scarpe è tempo di aggiornare il blog con le mie impressioni.

Diciamo che gli allenamenti iniziano a prendermi parecchio, andando quindi a scontrarsi con la cronica mancanza di tempo. Questo mi ha portato, questa sera, alla conseguenza che mai avrei pensato!!!

La corsa con le nuove scarpe è particolarmente complessa e la stò trattando con le dovute attenzioni. Infatti innumerevoli sono i segnali che il fisico mi stà mandando.

Innanzitutto il dolore nella parte alta della schiena che, non sò come mai, alla prima uscita era sparito, è tuttora presente. Dopo 5 o 6 km si ripresenta immancabilmente. Da alcune prove che stò facendo pare che sia dovuto alla postura. Infatti tenendo il corpo eretto e la testa ben dritta sembra che il dolore non peggiori. Nelle prossime uscite attuerò questo stile di corsa dall’inizio e vediamo se elimina completamente il problema o è solo un modo per bloccarlo.

Durante la corsa sento il piede molto più libero e, specie negli allunghi, il fisico rimane scomposto più che con le altre scarpe.

Dopo la corsa i dolori si fanno sentire un po’ in tutte le parti.

Sul piede sinistro solo il mignolo non ha subito vesciche, su quello destro invece va ‘meglio’…solo il pollice si è un po’ annerito. Le vesciche comunque in un giorno o poco più senza fare nulla si sistemano.

La sensazione che ho è che piano piano le cose vadano sempre meglio e la scarpa diventa sempre più comoda.

A parte un po’ di polvere e qualche segno di abrasione sulla suola, non ci sono segni di cedimento.

Nel frattempo mi sono letto qualche libro sulla corsa.

Correre per vivere meglio : dal principiante all'agonista / Roberto Albanesi

Il *libro completo della corsa : footing, jogging, running / Jeff Galloway

*Correre : i test / Jeff Galloway.

*Correre : come iniziare / Jeff Galloway

La cosa principale che ho estrapolato è che non c’è un modo corretto di correre. Ognuno deve trovare quello più indicato al suo fisico.

Il dato che sembra uscire è che i corridori più veloci sono quelli che minimizzano il tempo in cui il piede rimane sul terreno. Questo ha come conseguenza che chi fa una rollata completa tacco punta tendenzialmente è più lento.

Correre nella parte avanzata del piede impone al fisico maggiore stress e solo chi riesce a ottimizzare il movimento ne trae vantaggio.

Per minimizzare il consumo di energia cinetica dobbiamo fare in modo che il nostro fisico sobbalzi il meno possibile. Quindi alzare il meno possibile i piedi da terra, idem per le ginocchia.

Il corpo deve stare per quanto possibile in posizione eretta, sopra il nostro baricentro. Questo comporta che la schiena non debba fare troppi sforzi per tenere su un corpo sbilanciato che ad ogni passo tende a cadere in avanti.

Secondo Galloway la corsa andrebbe fatta con parsimonia, lasciando 48 ore fra una sessione e l’altra. Galloway è anche un fautore del walk-run, cosa che ho fatto inconsapevolmente solo al mare circa un annetto fa, visto che il fisico non reggeva corse lunghe.

Albanesi invece è dell’idea che gli allenamenti debbano essere ravvicinati. l’ideale 6 alla settimana. Mentre sottointende che i grandi campioni che fanno allenamenti bigiornalieri sono dei grandissimi e ottengono risultati anche per quello.

Per evitare problemi con le scarpe nuove stò seguendo il consiglio di Galloway, 48 ore e anche più se ci sono sintomi di qualche malessere.

Beh… non proprio alla lettera… qualche doloretto c’è sempre, specie dopo la simulazione di quasi 30 km fatta sabato. La lunghezza è dovuta al mio HTC che ha deciso che tutti quei km erano un’esagerazione e che lui si sarebbe messo a riposo. Quindi sono andato per approssimazione, allungando un po’ i 21 preventivati per paura di farne meno!!!

Quindi tutto bene… gli ‘scarponi’ ovvero le new balance sono ferme da un po’ e se va tutto bene rimarrano nell’armadio fino a fine luglio per la StraLivigno in cui le scarpette sono forse un po’ leggerine!!!

venerdì, maggio 20, 2011

Gabbia per tartarughe

Ho comprato due tartarughe.

gabbia

Ora per poterle mettere all’esterno devo creare una gabbia con la doppia funzione di contenimento, per non lasciarle scappare, e di protezione, per non farle mangiare da predatori (uccelli e gatti).

Visto anche il notevole successo dei post geometrico-matematici, ecco il progetto di questo splendido esempio di architettura carapacica.

Idea iniziale è di prendere una rete sufficientemente grande per limitare il lavoro di costruzione. Quindi un foglio alto un metro lungo 1.40 metri. Questo permette di ritagliare gli angoli, piegare la rete e unire per formare un parallelepipedo. Le dimensioni sono 100 cm x 60 cm x 20 cm di profondità.

ProgettoGabbiaTartarughe

Purtroppo in ferramenta avevano una rete alta solo 50 cm. Quindi cambiato il progetto….

ProgettoGabbiaTartarugheNew

Questo prevede un’altezza di 50 cm x 50 cm con profondità di 25 centimetri. La rete andrà tagliata lungo le linee rosse, piegata e attaccata tramite del filo di ferro.

In generale data l’altezza voluta m, la lunghezza della rete deve essere = m * 2 + 50.

sabato, maggio 14, 2011

Prova scarpe

Dopo un giorno di pioggia finalmente sono riuscito a fare un giro con le mie scarpe nuove nuove.

Dopo aver camminato durante la giornata per 4 o 5 km erano pronte per il giro.

Nella pausa pranzo solita piscina per circa 40 minuti, ovviamente le scarpe le ho tenute nell’armadietto Caldo.

Partenza con borsa della piscina in spalla… appena uscito un po’ di emozione Occhiolino

Arrivato alla macchina, mollato la borsa e Sportypal ha deciso che era ora di darsi una svegliata.

1,5 km di riscaldamento, 500 metri di allunghi e l’idea di fare un 2000x4 con 1km di recupero.

image

L’ultimo 2000 è stato molto scarso, ma solo per lo scarso allenamento.

Per quanto riguarda le scarpe ottima impressione.

All’inizio una leggera sensazione di scivolamento all’interno durante gli allunghi, la cosa però si è risolta quasi subito.

Poi la corsa è andata molto liscia anche per il fatto che il quasi mezzo kilo di differenza con le altre scarpe si è fatto sentire.

Il dolore ricorrente alla parte centrale alta della schiena dopo 5 o 6 km non l’ho avuto, quindi, salvo sorprese nelle prossime uscite, era un problema causato dalle scarpe vecchie!

Durante la corsa qualche leggero segnale dal polpaccio sinistro, sicuramente ci vorrà del tempo perche il fisico si abitui a questo stile più barefoot di correre.

Una volta tolte mi sono accorto di una fiacca sul pollice del piede destro… speriamo che sia solo una manovra di assestamento.

Unica incognita che rimane è la durata. Nei commenti di questa review si parla di utilizzi oltre le 700 migli (oltre 1.200 km!!!!)… se durassero per un anno non sarebbe male!

Concludendo, come si capisce dalla recensione, mi aspetto molto da queste scarpe sia come durata in allenamento che come performance in gara e per ora sono contentissimo dell’acquisto.

venerdì, maggio 13, 2011

Mizuno wave universe 3

Come mi ero ripromesso poco meno di un mesetto fa, ho acquistato le Mizuno Wave Universe 3 e finalmente sono arrivate!

Scarpe1

Speriamo che la velocità di trasporto sia proporzionale a quella di corsa!!!!

Partite da SAN LUIS OBISPO in California  il 7 maggio alle 12.54, passando per Memphis TN, Parigi e Malpensa, sono arrivate a Piateda l’11 maggio alle 16.55. Poco più di 4 giorni!

Aquistate su http://www.runningwarehouse.com per 95.95$ più 30$ di spese di spedizione (88.5€).

30€ di IVA e spese doganali, per un totale di 118.5€.

La taglia 11 (44.5 per noi europei) calza a pennello, ma vedremo durante la corsa se non si rivelerà troppo pennellata. Sicuramente la 12 (la taglia disponibile in alternativa) era troppo grande.

Peso 241 grammi, ovvero  455 grammi in meno delle mie scarpe precedenti.

Le New Balance 769 pesano difatti 696 grammi, avendo anche misura leggermente maggiore 11.5. Quest’ultime pagate 100€ in italia.

Flessibilissime e calzano proprio come una calza. Ottima aderenza con il piede, senza lasciare spazi vuoti come per le altre scarpe provate finora.

Domani dopo una giornata di ‘rodaggio’ le proverò in corsa e vediamo se il tentativo di correre spostando l’appoggio del piedi in avanti ha dato qualche effetto.

sabato, aprile 16, 2011

Corsa… questa sconosciuta!

Dopo un po’ di chilometri e dopo aver letto a destra e a manca su internet mi sono fatto delle idee abbastanza precise (non necessariamente corrette!) di come portare avanti gli allenamenti e in generale la corsa.

Innanzi tutto lo stile di corsa a cui tendere deve essere per quanto possibile impostato cercando di correre il meno possibile in appoggio sui talloni.

Questa modalità mi è venuta da diverse fonti: leggendo il libro di Pirie, consultando il sito del Chi running, e in generale dai siti ispirati al barefoot running.

L’idea è semplice se corriamo appoggiando il tallone abbiamo (almeno) due problemi:

  • l’impatto con il terreno non è praticamente mediato da nulla, essendo riportato da una catena essenzialmente rigida su tutto il corpo. Da qui la necessità di inventarsi mille modi per ovviare all’errore. I dolori conseguenti vengono spiegati con scarpe non sufficientemente tecniche, non ammortizzate, appoggi pronatori, supinatori (asinatori?). E tutte le case costruttrici pronte a fornirci la scarpa più all’avanguardia con molleggi fantascientifici dai nomi alla startrek.
  • appoggiando il tallone per primo, stiamo applicando una forza inversa al senso di marcia. Questo comporta un rallentamento e uno sforzo maggiore. Ovviamente la cosa è minimale e limitata dal fatto che automaticamente il nostro stile di corsa tende ad alleviare questa stortura.

Cambiare stile di corsa non è per niente facile, specialmente se ci viene insegnato da subito nel modo errato.

Attualmente sono in fase di lettura del libro “Correre per vivere meglio” di Roberto Albanesi.  Pagina 110 nei difetti principali da evitare “Piedi – Non correre in punta di piedi, ma atterrare con il tallone e poi spingere coinvolgendo tutto l’arto inferiore”.

Quindi esattamente l’inverso di quello a cui penso di tendere. E questa visione è condivisa da tutte le case costruttrici di scarpe da corsa. Più si corre sul tallone, più è necessario mettere riparo il nostro fisico dalle botte che si prende nel correre.

Attualmente corro con delle New Balance 769, acquistate sotto consiglio di un negozio specializzato che, dopo avermi fatto correre sul tappeto con telecamera, ha verificato che ero pronatore. Quindi scarpe A4. Ammortizzate, quindi con un rialzo notevole sul tallone. Questo automaticamente fa in modo che il tallone tocchi prima terra, e rendere molto più difficile l’appoggio sulla parte centrale-anteriore del piede.

La scarpa che penso di acquistare è la Mizuno wave universe 3 (anche qui con nomi altisonanti non si sono fatti mancare nulla!!!!). 5 mm di differenza fra anteriore e posteriore. Speriamo con questa di spostare in avanti il punto di appoggio.

La tecnica è abbastanza semplice. Il movimento dei piedi deve essere rotatorio. Il piede appoggia a ore 7 (per usare un paragone aviatorio) quasi 6, sotto il baricentro del corpo. Ovvero mentre il piede stà andando verso il posteriore, quindi senza imporre nessun contrasto alla forza con cui avanziamo. Finita la spinta il piede si alza da terra e continua il movimento circolare.

Le ginocchia dovrebbero essere un po’ piegate (anche se per ora la gamba è molto dritta!).

giovedì, marzo 31, 2011

Virata stile libero

Cercando un po’ di ispirazione su come eseguire la virata (flip turn) sono capitato in alcuni filmati (in inglese) che la insegnano, suddividendola in fasi successive e dando per ognuna un esercizio per assimilarla al meglio.

Nel primo si inizia dicendo che le mani non devono essere usate per fare la manovra, ma dicono rimanere a pelo d’acqua nella direzione da cui si proviene, in modo da trovarle già posizionate quando ci daremo la spinta.

Per le prime volte consiglia di usare un pull buoy fra le gambe.

Altro esercizio da fare con un galleggiante cilindrico di plastica

COR SPORT CILINDRO galleggiante, colori assortiti L cm 160 6160 - Clicca l'immagine per chiudere  tenendolo alle estremità e facendo una capriola all’interno del semicerchio che si forma.

Nel secondo ci avviciniamo al bordo muovendo le gambe a stile e tenendo il galleggiante dietro di noi. Arrivati in prossimità del bordo facciamo la virata lasciando le mani attaccate e passiamo attraverso il semicerchio formato dal galleggiante.

Stesso esercizio è da fare tenendo due pull buoy nelle mani, che rimarranno sempre alle nostre spalle.

Nel terzo video lo stesso esercizio di sopra, questa volta senza tenere nulla in mano.

Nel quarto aggiungiamo a quello fatto nel terzo il movimento delle braccia, sempre uscendo dalla virata a dorso.

Nel quinto aggiungiamo l’avvitamento per uscire dalla virata in posizione corretta per continuare lo stile libero.

Per memorizzare il punto dove appoggiare i piedi viene consigliato di appoggiare i piedi sulla parete della piscina rimanendo attaccati con le mani al blocco di partenza. Quando pensiamo di aver trovato la posizione corretta ci lasciamo andare e ci spingiamo cercando di imprimere la rotazione necessaria a posizionarci in maniera corretta.

Durante la virata gli occhi dovrebbero guardare le ginocchia.

Una volta che ci siamo dati la spinta dobbiamo fare il movimento del delfino prima di riprendere il normale stile libero.

Infine un video con Ian Thorpe per vedere come fanno quelli ‘veri’.

giovedì, marzo 03, 2011

Comparazione GPS

L’utilizzo di SportyPal con il mio HTC mi ha permesso di sapere qualche dato oggettivo su distanze e velocità percorse in bici e a piedi.

Qualche dubbio sulla qualità delle informazioni mi è sempre rimasto… Finalmente oggi ho potuto fare una comparazione con un garmin 405.

Evidentemente l’HTC ha sofferto un po’ di stress da prestazione e, dopo parecchi mesi che non succedeva, si è bloccato (va be… oramai ha una certa età Occhiolino).

Quindi comparazione solo per metà percorso…poco più di 4 km, ma sufficienti per tranquillizzarmi.

Le informazioni macro sono sostanzialmente identiche:

Comparazione20110302 

L’altitudine con il GPS è sempre abbastanza aleatoria…

Tutti e due i device sono un po’ altalenanti per quanto riguarda la velocità (l’HTC è quello in blu).

Le rilevazione comparate sulla mappa sono abbastanza simili, facendo un po’ di imperfezioni qua e là. Le immagini seguenti fanno la comparazione (per vederle animate serve chrome o firefox, sono state create con un plugin per paint.net)

Completo

Particolare

Quindi la preparazione continua… siamo intorno ai 5 min/km sui 10 km… (che con il mio calcolatore posso trasformare in 12km/h).

giovedì, febbraio 10, 2011

Upgrading to asp.net 4.0 & MVC 3

Time to get my hand dirty with some new web app.

I setup a new account on somee, that hosts asp.net 4 apps for free.

Uploaded a fresh new “hello world” app created by Visual studio 2010.

Wanting to make something with asp.net and MVC I configured the web app to also support MVC 3 following instruction foun here. Nothing fancy, only few steps to get things done.

To ease this process I created another web app configured as MVC 3 and compared the two.

So I added references to appropriate assembly (some assembly not found directly, but for System.Web.Mvc.dll under C:\Program Files (x86)\Microsoft ASP.NET\ASP.NET MVC 3\Assemblies\System.Web.Mvc.dll).

Then modified web.config adding relevant tags.

Same thing for global.asax.cs, registering filters into the app.

Also modify the .csproj file and especially add proper ProjectTypeGuids i.e.

<ProjectTypeGuids>{E53F8FEA-EAE0-44A6-8774-FFD645390401};{349c5851-65df-11da-9384-00065b846f21};{fae04ec0-301f-11d3-bf4b-00c04f79efbc}</ProjectTypeGuids>

To start quickly I followed the pluralsight training video as suggested by Scott Guthrie.

In the /Controllers dir there’s (guess what..) the controllers. Named with the name we choose terminating with a “Controller” string.

Views are stored under the /Views dir, grouped in a dir named as the controller.

So if we want to create a “Hello” controller the directory structure will be:

/Controllers/HelloControlles

/Views/Hello/Index.cshtml

HelloController.cs
  1. using System;
  2. using System.Collections.Generic;
  3. using System.Linq;
  4. using System.Web;
  5. using System.Web.Mvc;
  6.  
  7. namespace FitCalc.Controllers
  8. {
  9.     public class HelloController : Controller
  10.     {
  11.         //
  12.         // GET: /Hello/
  13.  
  14.         public ActionResult Index()
  15.         {
  16.             ViewBag.Message = "Welcome to ASP.NET MVC!";
  17.             return View();
  18.         }
  19.  
  20.     }
  21. }

.cshtml is the razor file implementing the view.

The URL for this view is /Hello/Index.

martedì, febbraio 01, 2011

Cubatura albero

Sabato sono andato a tagliare qualche pianta.

Legna20110130

Incuriosito da quanto potesse essere il peso di una pianta, mi sono cercato le formule per fare la stima.

Ci sono parecchie formule.. quella più semplice prevede la misura della superficie alla base e ad una determinata altezza.

Formula di Smalian o della sezione media: V = ( S0 + Sn)/2 * H in cui:
S0 : area della sezione presa al colletto (pedale della pianta); Sn : area della sezione di punta (senza cimale).

Alla base il diametro (senza corteccia) è 54 in alcuni punti e 52 in altri… approssimo a 53.

L’altezza non l’ho misurata… calcolando che i pezzi di tronco erano lunghi 3,5, e che dovevano essere 6. Calcolo un’altezza di 21 metri, dove il diametro doveva essere di 10 cm.

L’area del cerchio è

….… Imbarazzato ……..\mathrm{Area}=\frac{\mathrm{circonferenza} \times \mathrm{raggio}}{2}=\pi r^2=clip_image002[5]

Quindi la formula risulta

 

clip_image002[21]

 
Quindi…

clip_image002[27]

2,4 metri cubi che dovrebbero pesare all’incirca 2,4 *860kg=2064kg ovvero 20 quintali.

A secco circa 10 quintali.

lunedì, gennaio 31, 2011

Calcolo calorie e valori nutritivi

Farsi un’idea abbastanza precisa dell’apporto calorico e dei macronutrienti di ciò che mangiamo non è semplice.

Una valutazione spannometrica è molto semplice (per lo meno per le calorie)… Se siamo sovrappeso vuol dire che mangiamo troppo (e solitamente male) in relazione alla nostra attività fisica.

Se siamo sovrappeso la scelta migliore è rivolgersi ad un professionista per farci consigliare una dieta adatta.

Se, come me, siete più propensi al fai da te… si possono usare degli strumenti che ci semplificano molto il compito.

Partiamo da una ripartizione dei macronutrienti consigliata per il nostro stile di vita.

Nel mio caso nella categoria atleti (be si… ho anche il certificato Occhiolino) con 3-4 allenamenti alla settimana, risulta un 50% di carboidrati, 30% di grassi e 20% di proteine.

Rimanendo nel mondo della spannometria, dovremo leggerci un po’ di guide e con carta e penna fare due conti in base ai valori nutritivi degli alimenti, magari prendendole dalle tabelle che troviamo sulle confezioni oppure su siti web, tipo quello dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione.

La loro lettura è sempre molto interessante Sorpresa, però difficilmente ci ricordiamo dei valori e tantomeno troviamo la voglia di segnarli per fare i conti.

Altra cosa difficile da fare è sapere la quantità che mangiamo dei vari alimenti. Questo è facilmente rimediabile con una bilancia da cucina, che DEVE essere elettronica. Le bilance comuni sono sempre interpretabili e tendiamo a leggere il peso in eccesso o in difetto in base alle necessità.

Visto che avevo tutto il necessario, sono andato alla ricerca di un sistema per automatizzare l’operazione. Un’applicazione che, una volta inseriti i cibi e le quantità giornaliere, ci tenesse il diario totalizzando i vari elementi.

Dopo un po’ di ricerche infruttuose sul web, ho iniziato a pensare di farmi io un qualcosa del genere. Alla fine è abbastanza semplice… serve un archivio con le caratteristiche dei cibi, un programma che memorizza le informazioni e ne fa la totalizzazione.

Dopo un po’ di ricerche ho trovato che l’USDA americano ha un archivio molto nutrito (?!?!). Cercando qualcosa di europeo, magari con le informazioni per i cibi italiani ho trovato un progetto dell’unione europea che include l’archivio di cui sopra, assieme a molti altri europei.

Sempre alla ricerca di informazioni a riguardo, sono incappato in CRON-o-Meter, un programma open source che si basa sull’archivio USDA (anche se non con l’ultima versione) e, tramite un’interfaccia Java, permette di ottenere tutte le informazioni.

Come prima cosa bisogna inserire le nostre informazioni.

image

Il nostro target (le percentuali di macronutrienti definite sopra).

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Ora bisognerà inserire tutto quello che mangiamo (“Add serving”) ricercandolo fra le informazioni della base dati. L’operazione presuppone di sapere la definizione inglese e di ricercare fra le varianti quella che si addice di più (cosa non sempre facile).

Se non dovessimo trovare quello che ci serve è possibile inserire dei cibi nuovi tramite il menu “Food” scegliendo “New food”.

E’ anche possibile inserire un piatto composto da più cibi per semplificarci la vita in caso di pasti ricorrenti (es. ho creato “Colazione latte e cereali”).

Utilizzando questo programma si scopre che le informazioni sulle confezioni dei vari alimenti non sono poi così dettagliate. Per ovviare a questa carenza, una possibile soluzione, che richiede una certa manualità, consiste nel ricercare il prodotto più simile nel programma. Esportare i dati. Aprire il file .xml creato e modificare le informazioni che abbiamo a nostra disposizione e lasciare invariate le altre. Quindi importare il nuovo file.

Il programma funziona come un diario andando a registrare tali informazioni a livello giornaliero. In fondo alla schermata principale c’è poi la visualizzazione delle percentuali di consumo rispetto agli obiettivi che ci siamo dati.

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Nelle schede “General”, “Vitamins” ecc troviamo le informazioni dettagliate per ogni sezione.

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Selezionando un cibo specifico, abbiamo le stesse statistiche solo su quel componente.

La compilazione delle informazioni è veloce una volta capito il funzionamento e creato i gruppi più comunemente usati.

L’utilizzo per un certo periodo ci permette di farci un’idea abbastanza precisa di come ci stiamo alimentando. Suppongo che dopo un po’ la nostra sensibilità aumenti e tutta la precisione del calcolo non sia più necessaria, liberandoci da questo atrezzo!!

Il programma ovviamente non è perfetto. Fra le caratteristiche negative c’è la mancanza della traduzione dell’interfaccia e, soprattutto, dei cibi a disposizione.

L’inserimento dei dati non è intuitivo… clickando su una riga non si attiva la casella da modificare (es il valore del peso) e la sua modifica è un po’ difficile in quanto i valori inseriti vengono aggiunti in coda al valore preesistente.

Avere un’interfaccia web all’applicazione sarebbe molto più comodo, permettendo di accedere ai nostri dati ovunque siamo.

sabato, gennaio 22, 2011

Test del moribondo

Test effettuato! Beh… attimi e non riesco a camminare… quindi posso considerarmi moribondo!!!

Caricato workout su Sportypal

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Quindi togliendo riscaldamento e defaticamento rimangono i fatidici 10km….

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Risultato della prova del moribondo è quindi 4:51 min/km di media, correndola in 48’36”.

Come si vede dal grafico, alla fine ne avevo ancora (per arrivare moribondo) arrivando a ripetere i tempi dei primi chilometri.

Togliendo i 30” come calcolati nel post precedente, arrivo a 4:21 lontano 19” dalla performance sui 10km che mi permetterebbe, teoricamente, di correre la mezza in 4’30”/km.

Ma sicuramente ho sottostimato le mie capacità Occhiolino… e in ogni caso se non ci arrivo, ne mancherà veramente poco!!!!

Mezza maratona a 4’30”

L’obiettivo è fissato… correre una mezza maratona con un ritmo di 4 minuti e 30 secondi al chilometro entro fine anno.

Vediamo di fare due conti per capire quanto c’è da lavorarci.

La mezza è lunga 21.097 metri.

Al chilometro ci vogliono 4’*60”+30”= 240” + 30”= 270“.

Trasformando in km/h… 60”*60’=3600” in un ora. 3600”/270”=13,3km/h

270”*21km=5670”, ovvero 94’ 30”. Rimangono fuori i 97 metri… quindi aggiungo 270”/10 = 27”.

L’obiettivo è quindi 94’57” ovvero 1h34’57”…be… neanche 95 minuti… un’inezia!!!!

Si può dire che questo corrisponde all’incirca a correre i 10km in 42’, ovvero a 4’*60”+2”=242”=4’ e 2” (http://www.albanesi.it/Arearossa/Articoli/categoria.htm).

Quindi per partire devo verificare quanto tempo impiego….  Quanto prima devo fare una verifica di tale tempo (magari domani!!!).

Considerando  i conti teorici (http://www.albanesi.it/Arearossa/Articoli/02miglioro4.htm)la tabella:

  • 3 giorni: +12"/km
  • 4 giorni: + 6"/km
  • 5 giorni: + 2"/km
  • 6 giorni: 0"/km.

Direi che la differenza fra un massimo di allenamento un giorno alla settimana, un 15 secondi potrei recuperarli da un allenamento regolare, 4 giorni alla settimana facendo intorno ai 45Km alla settimana.

2,5” si guadagnano ogni chilo perso, ora sono 85 e devo arrivare a 81. Quindi 4*2,5”=10 secondi.

3” dall’allenamento psicologico,

Insomma sommando tutto (30”) allo stato attuale, a dicembre facevo una corsa alla settimana intorno ai 5’10”, sarebbe persa arrivando al massimo a 4’40”.

Questo comporta il fatto che nella verifica dei 10Km doveri correre almeno a 4’32”….. terrò presente!

lunedì, gennaio 10, 2011

Come preparare la pizza...

Di seguito il metodo ‘oggettivo’ per preparare la pizza. Oggettivo nel senso che le dosi e la procedura sono specificate senza il fatidico qb.
Per 4 pizze gli ingredienti sono:
  • 500g farina di tipo "0": se si hanno problemi a ‘tirare’ la pasta perché si strappa, utilizzate farina “Manitoba” (io uso “il molino Chiavazza”);
  • 500g farina tipo "00" (io uso Barilla);
  • 550g di acqua a temperatura ambiente, potete aggiungerla quasi tutta, lasciandone un po’ da inserire lentamente per evitare che l’impasto sia troppo umido;
  • 3 cucchiai di olio di extra vergine di oliva. Potete anche versarne un po’ a occhio, non fa moltissima differenza;
  • 2 cucchiaini di sale fino (15g), assaggiate la pasta ed eventualmente aggiungetene se vi sembra insipida (potete sempre correggere salando il pomodoro prima di infornare);
  • un panetto di lievito di birra, la scadenza è abbastanza breve quindi potete farvi uno ‘sconto’ e prendere quello secco; Io preferisco il gusto che si ottiene con il lievito in panetti; Alta alternativa è usare la pasta madre, ma è ancora più ‘scomoda’.
  • 1 cucchiaino di zucchero. (5g)
In un bicchiere sbriciolate il lievito aggiungendo il cucchiaino di zucchero e un po’ dell’acqua di cui sopra per riempire il bicchiere. Girare il composto per fare sciogliere zucchero e lievito. Lasciare il bicchiere in un posto buio per un 10 minuti (anche un po’ di più volendo).
In un recipiente abbastanza capiente (bordo 30 cm) mettere i due tipi di farina e miscelatele.
 IMG_0265
Passati i dieci minuti aggiungete il lievito disciolto, l’olio, l’acqua e, per ultimo, il sale.
IMG_0270
Impastate il composto, lavorandolo energicamente. Quando sarà diventato una palla uniforme, strappate la pasta per distribuire al meglio gli ingredienti e impastate per riottenere la palla uniforme. Questa procedura per almeno 4 o 5 volte.
Lavorate la pasta fino a quando avrà la consistenza della foto di cui sotto e non si attacca più alle mani, ovvero dopo almeno 5 minuti.
 IMG_0271
Con un coltello fate un taglio a croce sulla pasta di 3 o 4 cm di profondità. Questo per favorire l’espansione durante la lievitazione.
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Mettete il recipiente coperto uno straccio umido in un posto senza luce per almeno 3 ore.
La lievitazione potete seguirla nel filmato qui sotto, ma penso che non sia così divertente da occupare tutto il tempo…
Alla fine dovreste trovare qualcosa simile alla foto seguente:IMG_0407
Se il recipiente non è molto capiente o se la lievitazione è portentosa la pasta tenderà ad attaccarsi allo straccio. Possibili soluzioni sono: procurarsi un recipiente più ampio oppure mettere un pezzo di carta forno fra la pasta e lo straccio.
Togliete la pasta fermentata dal recipiente cercando di non romperla troppo.
Dalla pasta fate 4 palle di circa 250 grammi, che appoggerete su una superfice spolverata con della farina. Quanta pasta utilizzare dipende da quanto volete fine la sfoglia della pasta e da quanto grande volete fare le pizze.
Per le prime volte (poi potete diminuire le dosi), vi avanzerà quasi sicuramente della pasta con cui potete fare dell’ottimo pane. Per ottenerlo aggiungete un po’ di sale e un po’ di olio e impastate. Quindi create dei panini, non troppo grandi per permettere una cottura ottimale. Al composto potete aggiungere aromi a vostro piacimento. Un esempio è il rosmarino tagliuzzato finemente. Per il pane la temperatura del forno deve essere 180°, quindi potete quocerlo quando riscaldate il forno.
Lasciate le palle di pasta sotto un panno umido per almeno mezz’ora (ma potete lasciarle anche per qualche ora). Spolverate un po’ di farina su di esse per evitare che si attacchino troppo.
Spargete un po’ di farina su una superfice sufficientemente spaziosa per stendere la pasta della dimensione voluta.
Prendete una palla di pasta e schiacciatela leggermente con le dita per ottenere la forma rotonda. Facendo girare la pasta allargatela tirando verso l’esterno con una mano.
pastapizza
Qui potete sbizzarrirvi a fare il pizzaiolo acrobatico, sempre che la consistenza della pasta sia sufficiente per non rompersi (attenzione anche a non farla attaccare al soffito Occhiolino).
Il nostro obiettivo, che dovremo cercare di approssimare al meglio, è la pizza fatta in pizzeria. Per la pizza ‘alta’ o focaccia la procedura è un po’ diversa.
Accendi il forno al massimo della temperatura.
Con un forno a legna otterrete il risultato ottimale... ma se, come me, ne siete sprovvisti il vostro forno elettrico va benone!
In un forno a legna la temperatura ideale è 480°, ma anche con quello elettrico che raggiunge i 270° otterrete un ottimo risultato!
Il tempo di cottura della pizza dovrebbe essere molto veloce (con i nostri pochi mezzi sarà difficile raggiungere i tempi di cottura del disciplinare della pizza napoletana di 60-90 secondi!) solitamente almeno 5 minuti.
Per velocizzare il tutto la pizza andrebbe posta su una superficie molto calda nel forno. Lasciate quindi la teglia nel forno in fase di riscaldamento. Io ho fatto fare un telaio in metallo per il forno in modo da poter appoggiare delle lastre da 2 cm di pietra (nel mio caso pietra lavica).
Il problema di questo approccio è come fare la pizza con tutti gli ingredienti e metterli sulla superficie nel forno.
Per renderci la vita più facile possiamo utilizzare della carta forno appoggiata su una paletta sufficientemente grande tipo quella in foto.

Questo è il modo più semplice… quando avrete fatto esperienza potete eliminare la cartaforno e mettere la pizza direttamente sulla paletta (sostituendola con una di metallo per favorire lo scivolamento).
Sulla pizza potete mettere praticamente tutto...
Per la  pizza margherita, pomodori pelati, mozzarella, olio di oliva, origano e basilico.
Per la mia pizza solitamente l’esperto di passate di pomodoro, prepara una miscela di passata di pomodoro (Mutti), sale, olio extra vergine e origano.
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Buona pizza!!!

domenica, gennaio 09, 2011

Ciao mondo!!

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mercoledì, maggio 19, 2010

IMC normale


...obiettivo sbloccato con un 88,9Kg dopo la colazione di questa mattina!!!!!!!!!!!

 

 

Indice di Massa Corporea con valore 24 (deve essere fra 18,5 e 25)

 

 

Adesso il prossimo obiettivo è il raggiungimento del peso forma a 85Kg (IMC = 23)

venerdì, gennaio 22, 2010

Nuovo televisore Philips 37PFL8404H: valutazione

Acquistato AMBILIGHT 37PFL8404H da UniEuro. Ordinato dal sito (entrando da Kelkoo.it e ciao.it si ottengono diverse percentuali di sconto…ovviamente scelta quella maggiore ovvero 11%).

Montaggio molto semplice, 4 viti per il piedistallo ed è fatta.

Collegato con DVD recorder e decoder satellitare (STRONG 8000) via scart e con XBOX360 via cavo component (xbox ‘antica’ per cui senza HDMI).

Attaccata la rete e aggiornato il firmware all’ultima versione.

Resa video spettacolare con una piacevole sorpresa in quanto ad Ambilight. Non mi aspettavo nulla, ritenendolo solo una trovata di marketing invece si è rivelato carino.

Un po’ lenta all’accensione e il menu home disponibile solo dopo una decina di secondi dalla comparsa del segnale video.

Gestione dei contenuti internet un po’ farragginosi, se la connessione è un po’ lenta la navigazione è difficile. Avere però a disposizione YouTube è però un bel plus!

Accesso via USB ai filmati funziona bene con .AVI, nessun supporto per MKV (sentendo il supporto di Philips ne sembrano quasi orgogliosi!) e supporto ancora da capire bene per mp4.

Capita poi spesso che passando da .mp4 ad .AVI la televisione si spenga con il solito ‘tac’ che fà anche quando si spegne.

Per alcuni tipi di codifiche capita che non sia possibile modificare il volume e tantomeno usare il mute

Capita inoltre che se si visualizza un formato non supportato la televisione vada in crisi e anche i formati che prima venivano visualizzati smettono di funzionare (fino al prossimo riavvio del televisore).

Gestione DLNA ancora tutta da capire, tutti i difetti della gestione via USB rimangono (spegnimento, blocchi e supporto vari formati).

Server DLNA ce ne sono parecchi, ma nessuno mi ha finora dato una gestione completa. Quasi tutti si comportano bene con i filmati in SD mentre con l’HD (720p e 1080p) iniziano i problemi.

Sembra che il mio hp pavillion con due core da 1.86Ghz non riescano a supportare lo streaming in HD.

Tra quelli che ho provato Tversity, PS3 Media Center e Mezzmo.

PS3 Media Center non sembra avere una buona configurazione per il TV anche se ha di fondo un buon comportamento. Per quanto riguarda la lentezza di trascodifica ha un buffer configurabile (arriva fino a 600MB) per cui mettendo subito il film in pausa e aspettando fino a che il buffer si riempia abbiamo una buona velocità (ovviamente se il buffer non si consuma completamente, altrimenti si è da capo).

Il supporto di Mezzmo è molto disponibile e spero di migliorare le impostazioni. Finora gestisce molto bene gli mkv con video h.264 (che non trascodifica) limitandosi a farlo per l’audio quasi sempre AC3 portandolo in AAC (digeribile dal TV).

Supporto Philips risponde molto velocemente, però la qualità lascia molto a desiderare. Un esempio…a fronte di chiarimenti sui formati h.264 supportati, mi è stato risposto con dei dettagli sugli mkv. Dopo richiesta specifica di spiegazione sul motivo che li portava a parlarmi di mkv sebbene non supportato, mi hanno confermato che non vi è alcun supporto (rimarcando che è una caratteristica di tutti i TV philips).

Per i problemi di riavvio e di blocco delle decodifiche dovrò magari provare con il centro assistenza, ma la paura è che mi tengano via il TV per molto tempo senza ottenere molto. Vedremo se tentare questa via…

domenica, ottobre 25, 2009

Nuovo televisore

Inizialmente cercavo un 42” però l’ingombro era troppo elevato per il mobile (deve essere +/- 90x65).

Sul 42” sarei andato sicuramente su un plasma, verosimilmente un Panasonic TC-P42G10

Sul 37” la scelta si apre fra LCD e Plasma.

Consumersearch non dà recensioni sotto i 42” per i plasma.

Sul LCD il migliore di Consumersearch è LG 37LH30, altre fonti danno PHILIPS 37PFL9603D (che però è fuori budget) o il PANASONIC TX-37LZD70F.

Un Philips simile è il AMBILIGHT 37PFL8404H che si trova a poco più di 800€ 

LCD Full HD con connessione lan, DLNA, USB, bollino bianco DGTVi, CI+

domenica, luglio 27, 2008

Vacanza Luglio

Lunedì 21 partenza per il Dalico io e Giuliano (Enia e Luca a Piateda a 'curare' la nonna Piera).

C'erano anche Francesco e Marco con cui Giuliano ha giocato parecchio.

Io ne ho approfittato per caricare due camion (del Felice) di fieno 'rumenta'. Il primo nel container COLSAM e il secondo smerciato dal Felice.

Provato il decespugliatore nuovo. Con la cordina grossi problemi di 'tenuta'...ogni 3x2 la cordina si rompe. Con il disco sega e con il disco a tre razze ottima resa su piccoli alberi e rovi, scarsa falciabilità sull'erba.

Con Marco e Giuliano siamo andati alla Corna Taòla passando dal viale della formica e svoltando a sinistra allo svincolo per la corna.

Giovedì pulizia del garage mattino e pomeriggio...la sera al Circo di Praga.

Venerdì con Andrea e Giuliano siamo andati alla piscina di Bormio dalle 9 alle 12 (19€ io e il Giuliano). Ritorno da Livigno.

Sabato e Domenica ancora in Dalico con Giuliano. Domenica pranzo con Bruna, papà, i Braito, zia Alice e Giulio i Ruzzi.

Pomeriggio per la messa della mamma è arrivata anche l'Irene.

E il dente non vuole cadere!

giovedì, giugno 26, 2008

Due giorni in Dalico con Giuliano

Mercoledì mattina ho aiutato il Nonno Nino a trasportare il vino e sistemato la piscina.

In mattinata spesa in velocità, recuperate un po' di cose a casa e salita...ore 12.30 siamo in Dalico.

Fatto da mangiare pasta.

Giro nell'anello del Dalico con Papà e Giuliano...incontrato Luciano e Felice.

Montata la falciatrice BCS...dopo un po' di problemi con la candela (aveva il filetto lungo mentre ci voleva quello corto).

Provata in fondo ai prati...4 andane nei 'Felus'.

Fatta cena (Costata, patate e zucchine).

Abbiamo falciato con il rasaerba il sentiero, quindi a dormire.

Fino alle 12.30 inseriti i dati in aquila.

Sveglia 8.30...giro per funghi e un po' di foto fatte dal Giuliano.

Il Giancarlo ha falciato il suo prato sopra la strada.

Arrivato papà 10.30 e ha girato il fieno.

Ancora un po' di aquila quindi barbeque e polenta gialla.

Finalmente ho finito le schede!!!!

Iniziato questo blog privato.

Giuliano e Papà in giro per funghi...

Intorno alle 15 giro con Giuliano.

Abbiamo incontrato due sue compagne di scuola e assieme siamo andati al Barec di Bruga.

Siamo scesi a Piateda a salutare Piera che domani và a Milano a farsi operare.

Il Paolo ha comprato le rotelle per la bici di Luca che immediatamente è salito e si è messo a girare...Il Giuliano ha imparato ad andare in piedi in Bici.