giovedì, maggio 26, 2011

Mizuno wave universe 3…dopo 2 settimane

Dopo 2 settimane con le nuove scarpe è tempo di aggiornare il blog con le mie impressioni.

Diciamo che gli allenamenti iniziano a prendermi parecchio, andando quindi a scontrarsi con la cronica mancanza di tempo. Questo mi ha portato, questa sera, alla conseguenza che mai avrei pensato!!!

La corsa con le nuove scarpe è particolarmente complessa e la stò trattando con le dovute attenzioni. Infatti innumerevoli sono i segnali che il fisico mi stà mandando.

Innanzitutto il dolore nella parte alta della schiena che, non sò come mai, alla prima uscita era sparito, è tuttora presente. Dopo 5 o 6 km si ripresenta immancabilmente. Da alcune prove che stò facendo pare che sia dovuto alla postura. Infatti tenendo il corpo eretto e la testa ben dritta sembra che il dolore non peggiori. Nelle prossime uscite attuerò questo stile di corsa dall’inizio e vediamo se elimina completamente il problema o è solo un modo per bloccarlo.

Durante la corsa sento il piede molto più libero e, specie negli allunghi, il fisico rimane scomposto più che con le altre scarpe.

Dopo la corsa i dolori si fanno sentire un po’ in tutte le parti.

Sul piede sinistro solo il mignolo non ha subito vesciche, su quello destro invece va ‘meglio’…solo il pollice si è un po’ annerito. Le vesciche comunque in un giorno o poco più senza fare nulla si sistemano.

La sensazione che ho è che piano piano le cose vadano sempre meglio e la scarpa diventa sempre più comoda.

A parte un po’ di polvere e qualche segno di abrasione sulla suola, non ci sono segni di cedimento.

Nel frattempo mi sono letto qualche libro sulla corsa.

Correre per vivere meglio : dal principiante all'agonista / Roberto Albanesi

Il *libro completo della corsa : footing, jogging, running / Jeff Galloway

*Correre : i test / Jeff Galloway.

*Correre : come iniziare / Jeff Galloway

La cosa principale che ho estrapolato è che non c’è un modo corretto di correre. Ognuno deve trovare quello più indicato al suo fisico.

Il dato che sembra uscire è che i corridori più veloci sono quelli che minimizzano il tempo in cui il piede rimane sul terreno. Questo ha come conseguenza che chi fa una rollata completa tacco punta tendenzialmente è più lento.

Correre nella parte avanzata del piede impone al fisico maggiore stress e solo chi riesce a ottimizzare il movimento ne trae vantaggio.

Per minimizzare il consumo di energia cinetica dobbiamo fare in modo che il nostro fisico sobbalzi il meno possibile. Quindi alzare il meno possibile i piedi da terra, idem per le ginocchia.

Il corpo deve stare per quanto possibile in posizione eretta, sopra il nostro baricentro. Questo comporta che la schiena non debba fare troppi sforzi per tenere su un corpo sbilanciato che ad ogni passo tende a cadere in avanti.

Secondo Galloway la corsa andrebbe fatta con parsimonia, lasciando 48 ore fra una sessione e l’altra. Galloway è anche un fautore del walk-run, cosa che ho fatto inconsapevolmente solo al mare circa un annetto fa, visto che il fisico non reggeva corse lunghe.

Albanesi invece è dell’idea che gli allenamenti debbano essere ravvicinati. l’ideale 6 alla settimana. Mentre sottointende che i grandi campioni che fanno allenamenti bigiornalieri sono dei grandissimi e ottengono risultati anche per quello.

Per evitare problemi con le scarpe nuove stò seguendo il consiglio di Galloway, 48 ore e anche più se ci sono sintomi di qualche malessere.

Beh… non proprio alla lettera… qualche doloretto c’è sempre, specie dopo la simulazione di quasi 30 km fatta sabato. La lunghezza è dovuta al mio HTC che ha deciso che tutti quei km erano un’esagerazione e che lui si sarebbe messo a riposo. Quindi sono andato per approssimazione, allungando un po’ i 21 preventivati per paura di farne meno!!!

Quindi tutto bene… gli ‘scarponi’ ovvero le new balance sono ferme da un po’ e se va tutto bene rimarrano nell’armadio fino a fine luglio per la StraLivigno in cui le scarpette sono forse un po’ leggerine!!!

venerdì, maggio 20, 2011

Gabbia per tartarughe

Ho comprato due tartarughe.

gabbia

Ora per poterle mettere all’esterno devo creare una gabbia con la doppia funzione di contenimento, per non lasciarle scappare, e di protezione, per non farle mangiare da predatori (uccelli e gatti).

Visto anche il notevole successo dei post geometrico-matematici, ecco il progetto di questo splendido esempio di architettura carapacica.

Idea iniziale è di prendere una rete sufficientemente grande per limitare il lavoro di costruzione. Quindi un foglio alto un metro lungo 1.40 metri. Questo permette di ritagliare gli angoli, piegare la rete e unire per formare un parallelepipedo. Le dimensioni sono 100 cm x 60 cm x 20 cm di profondità.

ProgettoGabbiaTartarughe

Purtroppo in ferramenta avevano una rete alta solo 50 cm. Quindi cambiato il progetto….

ProgettoGabbiaTartarugheNew

Questo prevede un’altezza di 50 cm x 50 cm con profondità di 25 centimetri. La rete andrà tagliata lungo le linee rosse, piegata e attaccata tramite del filo di ferro.

In generale data l’altezza voluta m, la lunghezza della rete deve essere = m * 2 + 50.

sabato, maggio 14, 2011

Prova scarpe

Dopo un giorno di pioggia finalmente sono riuscito a fare un giro con le mie scarpe nuove nuove.

Dopo aver camminato durante la giornata per 4 o 5 km erano pronte per il giro.

Nella pausa pranzo solita piscina per circa 40 minuti, ovviamente le scarpe le ho tenute nell’armadietto Caldo.

Partenza con borsa della piscina in spalla… appena uscito un po’ di emozione Occhiolino

Arrivato alla macchina, mollato la borsa e Sportypal ha deciso che era ora di darsi una svegliata.

1,5 km di riscaldamento, 500 metri di allunghi e l’idea di fare un 2000x4 con 1km di recupero.

image

L’ultimo 2000 è stato molto scarso, ma solo per lo scarso allenamento.

Per quanto riguarda le scarpe ottima impressione.

All’inizio una leggera sensazione di scivolamento all’interno durante gli allunghi, la cosa però si è risolta quasi subito.

Poi la corsa è andata molto liscia anche per il fatto che il quasi mezzo kilo di differenza con le altre scarpe si è fatto sentire.

Il dolore ricorrente alla parte centrale alta della schiena dopo 5 o 6 km non l’ho avuto, quindi, salvo sorprese nelle prossime uscite, era un problema causato dalle scarpe vecchie!

Durante la corsa qualche leggero segnale dal polpaccio sinistro, sicuramente ci vorrà del tempo perche il fisico si abitui a questo stile più barefoot di correre.

Una volta tolte mi sono accorto di una fiacca sul pollice del piede destro… speriamo che sia solo una manovra di assestamento.

Unica incognita che rimane è la durata. Nei commenti di questa review si parla di utilizzi oltre le 700 migli (oltre 1.200 km!!!!)… se durassero per un anno non sarebbe male!

Concludendo, come si capisce dalla recensione, mi aspetto molto da queste scarpe sia come durata in allenamento che come performance in gara e per ora sono contentissimo dell’acquisto.

venerdì, maggio 13, 2011

Mizuno wave universe 3

Come mi ero ripromesso poco meno di un mesetto fa, ho acquistato le Mizuno Wave Universe 3 e finalmente sono arrivate!

Scarpe1

Speriamo che la velocità di trasporto sia proporzionale a quella di corsa!!!!

Partite da SAN LUIS OBISPO in California  il 7 maggio alle 12.54, passando per Memphis TN, Parigi e Malpensa, sono arrivate a Piateda l’11 maggio alle 16.55. Poco più di 4 giorni!

Aquistate su http://www.runningwarehouse.com per 95.95$ più 30$ di spese di spedizione (88.5€).

30€ di IVA e spese doganali, per un totale di 118.5€.

La taglia 11 (44.5 per noi europei) calza a pennello, ma vedremo durante la corsa se non si rivelerà troppo pennellata. Sicuramente la 12 (la taglia disponibile in alternativa) era troppo grande.

Peso 241 grammi, ovvero  455 grammi in meno delle mie scarpe precedenti.

Le New Balance 769 pesano difatti 696 grammi, avendo anche misura leggermente maggiore 11.5. Quest’ultime pagate 100€ in italia.

Flessibilissime e calzano proprio come una calza. Ottima aderenza con il piede, senza lasciare spazi vuoti come per le altre scarpe provate finora.

Domani dopo una giornata di ‘rodaggio’ le proverò in corsa e vediamo se il tentativo di correre spostando l’appoggio del piedi in avanti ha dato qualche effetto.