lunedì, gennaio 31, 2011

Calcolo calorie e valori nutritivi

Farsi un’idea abbastanza precisa dell’apporto calorico e dei macronutrienti di ciò che mangiamo non è semplice.

Una valutazione spannometrica è molto semplice (per lo meno per le calorie)… Se siamo sovrappeso vuol dire che mangiamo troppo (e solitamente male) in relazione alla nostra attività fisica.

Se siamo sovrappeso la scelta migliore è rivolgersi ad un professionista per farci consigliare una dieta adatta.

Se, come me, siete più propensi al fai da te… si possono usare degli strumenti che ci semplificano molto il compito.

Partiamo da una ripartizione dei macronutrienti consigliata per il nostro stile di vita.

Nel mio caso nella categoria atleti (be si… ho anche il certificato Occhiolino) con 3-4 allenamenti alla settimana, risulta un 50% di carboidrati, 30% di grassi e 20% di proteine.

Rimanendo nel mondo della spannometria, dovremo leggerci un po’ di guide e con carta e penna fare due conti in base ai valori nutritivi degli alimenti, magari prendendole dalle tabelle che troviamo sulle confezioni oppure su siti web, tipo quello dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione.

La loro lettura è sempre molto interessante Sorpresa, però difficilmente ci ricordiamo dei valori e tantomeno troviamo la voglia di segnarli per fare i conti.

Altra cosa difficile da fare è sapere la quantità che mangiamo dei vari alimenti. Questo è facilmente rimediabile con una bilancia da cucina, che DEVE essere elettronica. Le bilance comuni sono sempre interpretabili e tendiamo a leggere il peso in eccesso o in difetto in base alle necessità.

Visto che avevo tutto il necessario, sono andato alla ricerca di un sistema per automatizzare l’operazione. Un’applicazione che, una volta inseriti i cibi e le quantità giornaliere, ci tenesse il diario totalizzando i vari elementi.

Dopo un po’ di ricerche infruttuose sul web, ho iniziato a pensare di farmi io un qualcosa del genere. Alla fine è abbastanza semplice… serve un archivio con le caratteristiche dei cibi, un programma che memorizza le informazioni e ne fa la totalizzazione.

Dopo un po’ di ricerche ho trovato che l’USDA americano ha un archivio molto nutrito (?!?!). Cercando qualcosa di europeo, magari con le informazioni per i cibi italiani ho trovato un progetto dell’unione europea che include l’archivio di cui sopra, assieme a molti altri europei.

Sempre alla ricerca di informazioni a riguardo, sono incappato in CRON-o-Meter, un programma open source che si basa sull’archivio USDA (anche se non con l’ultima versione) e, tramite un’interfaccia Java, permette di ottenere tutte le informazioni.

Come prima cosa bisogna inserire le nostre informazioni.

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Il nostro target (le percentuali di macronutrienti definite sopra).

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Ora bisognerà inserire tutto quello che mangiamo (“Add serving”) ricercandolo fra le informazioni della base dati. L’operazione presuppone di sapere la definizione inglese e di ricercare fra le varianti quella che si addice di più (cosa non sempre facile).

Se non dovessimo trovare quello che ci serve è possibile inserire dei cibi nuovi tramite il menu “Food” scegliendo “New food”.

E’ anche possibile inserire un piatto composto da più cibi per semplificarci la vita in caso di pasti ricorrenti (es. ho creato “Colazione latte e cereali”).

Utilizzando questo programma si scopre che le informazioni sulle confezioni dei vari alimenti non sono poi così dettagliate. Per ovviare a questa carenza, una possibile soluzione, che richiede una certa manualità, consiste nel ricercare il prodotto più simile nel programma. Esportare i dati. Aprire il file .xml creato e modificare le informazioni che abbiamo a nostra disposizione e lasciare invariate le altre. Quindi importare il nuovo file.

Il programma funziona come un diario andando a registrare tali informazioni a livello giornaliero. In fondo alla schermata principale c’è poi la visualizzazione delle percentuali di consumo rispetto agli obiettivi che ci siamo dati.

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Nelle schede “General”, “Vitamins” ecc troviamo le informazioni dettagliate per ogni sezione.

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Selezionando un cibo specifico, abbiamo le stesse statistiche solo su quel componente.

La compilazione delle informazioni è veloce una volta capito il funzionamento e creato i gruppi più comunemente usati.

L’utilizzo per un certo periodo ci permette di farci un’idea abbastanza precisa di come ci stiamo alimentando. Suppongo che dopo un po’ la nostra sensibilità aumenti e tutta la precisione del calcolo non sia più necessaria, liberandoci da questo atrezzo!!

Il programma ovviamente non è perfetto. Fra le caratteristiche negative c’è la mancanza della traduzione dell’interfaccia e, soprattutto, dei cibi a disposizione.

L’inserimento dei dati non è intuitivo… clickando su una riga non si attiva la casella da modificare (es il valore del peso) e la sua modifica è un po’ difficile in quanto i valori inseriti vengono aggiunti in coda al valore preesistente.

Avere un’interfaccia web all’applicazione sarebbe molto più comodo, permettendo di accedere ai nostri dati ovunque siamo.

sabato, gennaio 22, 2011

Test del moribondo

Test effettuato! Beh… attimi e non riesco a camminare… quindi posso considerarmi moribondo!!!

Caricato workout su Sportypal

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Quindi togliendo riscaldamento e defaticamento rimangono i fatidici 10km….

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Risultato della prova del moribondo è quindi 4:51 min/km di media, correndola in 48’36”.

Come si vede dal grafico, alla fine ne avevo ancora (per arrivare moribondo) arrivando a ripetere i tempi dei primi chilometri.

Togliendo i 30” come calcolati nel post precedente, arrivo a 4:21 lontano 19” dalla performance sui 10km che mi permetterebbe, teoricamente, di correre la mezza in 4’30”/km.

Ma sicuramente ho sottostimato le mie capacità Occhiolino… e in ogni caso se non ci arrivo, ne mancherà veramente poco!!!!

Mezza maratona a 4’30”

L’obiettivo è fissato… correre una mezza maratona con un ritmo di 4 minuti e 30 secondi al chilometro entro fine anno.

Vediamo di fare due conti per capire quanto c’è da lavorarci.

La mezza è lunga 21.097 metri.

Al chilometro ci vogliono 4’*60”+30”= 240” + 30”= 270“.

Trasformando in km/h… 60”*60’=3600” in un ora. 3600”/270”=13,3km/h

270”*21km=5670”, ovvero 94’ 30”. Rimangono fuori i 97 metri… quindi aggiungo 270”/10 = 27”.

L’obiettivo è quindi 94’57” ovvero 1h34’57”…be… neanche 95 minuti… un’inezia!!!!

Si può dire che questo corrisponde all’incirca a correre i 10km in 42’, ovvero a 4’*60”+2”=242”=4’ e 2” (http://www.albanesi.it/Arearossa/Articoli/categoria.htm).

Quindi per partire devo verificare quanto tempo impiego….  Quanto prima devo fare una verifica di tale tempo (magari domani!!!).

Considerando  i conti teorici (http://www.albanesi.it/Arearossa/Articoli/02miglioro4.htm)la tabella:

  • 3 giorni: +12"/km
  • 4 giorni: + 6"/km
  • 5 giorni: + 2"/km
  • 6 giorni: 0"/km.

Direi che la differenza fra un massimo di allenamento un giorno alla settimana, un 15 secondi potrei recuperarli da un allenamento regolare, 4 giorni alla settimana facendo intorno ai 45Km alla settimana.

2,5” si guadagnano ogni chilo perso, ora sono 85 e devo arrivare a 81. Quindi 4*2,5”=10 secondi.

3” dall’allenamento psicologico,

Insomma sommando tutto (30”) allo stato attuale, a dicembre facevo una corsa alla settimana intorno ai 5’10”, sarebbe persa arrivando al massimo a 4’40”.

Questo comporta il fatto che nella verifica dei 10Km doveri correre almeno a 4’32”….. terrò presente!

lunedì, gennaio 10, 2011

Come preparare la pizza...

Di seguito il metodo ‘oggettivo’ per preparare la pizza. Oggettivo nel senso che le dosi e la procedura sono specificate senza il fatidico qb.
Per 4 pizze gli ingredienti sono:
  • 500g farina di tipo "0": se si hanno problemi a ‘tirare’ la pasta perché si strappa, utilizzate farina “Manitoba” (io uso “il molino Chiavazza”);
  • 500g farina tipo "00" (io uso Barilla);
  • 550g di acqua a temperatura ambiente, potete aggiungerla quasi tutta, lasciandone un po’ da inserire lentamente per evitare che l’impasto sia troppo umido;
  • 3 cucchiai di olio di extra vergine di oliva. Potete anche versarne un po’ a occhio, non fa moltissima differenza;
  • 2 cucchiaini di sale fino (15g), assaggiate la pasta ed eventualmente aggiungetene se vi sembra insipida (potete sempre correggere salando il pomodoro prima di infornare);
  • un panetto di lievito di birra, la scadenza è abbastanza breve quindi potete farvi uno ‘sconto’ e prendere quello secco; Io preferisco il gusto che si ottiene con il lievito in panetti; Alta alternativa è usare la pasta madre, ma è ancora più ‘scomoda’.
  • 1 cucchiaino di zucchero. (5g)
In un bicchiere sbriciolate il lievito aggiungendo il cucchiaino di zucchero e un po’ dell’acqua di cui sopra per riempire il bicchiere. Girare il composto per fare sciogliere zucchero e lievito. Lasciare il bicchiere in un posto buio per un 10 minuti (anche un po’ di più volendo).
In un recipiente abbastanza capiente (bordo 30 cm) mettere i due tipi di farina e miscelatele.
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Passati i dieci minuti aggiungete il lievito disciolto, l’olio, l’acqua e, per ultimo, il sale.
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Impastate il composto, lavorandolo energicamente. Quando sarà diventato una palla uniforme, strappate la pasta per distribuire al meglio gli ingredienti e impastate per riottenere la palla uniforme. Questa procedura per almeno 4 o 5 volte.
Lavorate la pasta fino a quando avrà la consistenza della foto di cui sotto e non si attacca più alle mani, ovvero dopo almeno 5 minuti.
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Con un coltello fate un taglio a croce sulla pasta di 3 o 4 cm di profondità. Questo per favorire l’espansione durante la lievitazione.
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Mettete il recipiente coperto uno straccio umido in un posto senza luce per almeno 3 ore.
La lievitazione potete seguirla nel filmato qui sotto, ma penso che non sia così divertente da occupare tutto il tempo…
Alla fine dovreste trovare qualcosa simile alla foto seguente:IMG_0407
Se il recipiente non è molto capiente o se la lievitazione è portentosa la pasta tenderà ad attaccarsi allo straccio. Possibili soluzioni sono: procurarsi un recipiente più ampio oppure mettere un pezzo di carta forno fra la pasta e lo straccio.
Togliete la pasta fermentata dal recipiente cercando di non romperla troppo.
Dalla pasta fate 4 palle di circa 250 grammi, che appoggerete su una superfice spolverata con della farina. Quanta pasta utilizzare dipende da quanto volete fine la sfoglia della pasta e da quanto grande volete fare le pizze.
Per le prime volte (poi potete diminuire le dosi), vi avanzerà quasi sicuramente della pasta con cui potete fare dell’ottimo pane. Per ottenerlo aggiungete un po’ di sale e un po’ di olio e impastate. Quindi create dei panini, non troppo grandi per permettere una cottura ottimale. Al composto potete aggiungere aromi a vostro piacimento. Un esempio è il rosmarino tagliuzzato finemente. Per il pane la temperatura del forno deve essere 180°, quindi potete quocerlo quando riscaldate il forno.
Lasciate le palle di pasta sotto un panno umido per almeno mezz’ora (ma potete lasciarle anche per qualche ora). Spolverate un po’ di farina su di esse per evitare che si attacchino troppo.
Spargete un po’ di farina su una superfice sufficientemente spaziosa per stendere la pasta della dimensione voluta.
Prendete una palla di pasta e schiacciatela leggermente con le dita per ottenere la forma rotonda. Facendo girare la pasta allargatela tirando verso l’esterno con una mano.
pastapizza
Qui potete sbizzarrirvi a fare il pizzaiolo acrobatico, sempre che la consistenza della pasta sia sufficiente per non rompersi (attenzione anche a non farla attaccare al soffito Occhiolino).
Il nostro obiettivo, che dovremo cercare di approssimare al meglio, è la pizza fatta in pizzeria. Per la pizza ‘alta’ o focaccia la procedura è un po’ diversa.
Accendi il forno al massimo della temperatura.
Con un forno a legna otterrete il risultato ottimale... ma se, come me, ne siete sprovvisti il vostro forno elettrico va benone!
In un forno a legna la temperatura ideale è 480°, ma anche con quello elettrico che raggiunge i 270° otterrete un ottimo risultato!
Il tempo di cottura della pizza dovrebbe essere molto veloce (con i nostri pochi mezzi sarà difficile raggiungere i tempi di cottura del disciplinare della pizza napoletana di 60-90 secondi!) solitamente almeno 5 minuti.
Per velocizzare il tutto la pizza andrebbe posta su una superficie molto calda nel forno. Lasciate quindi la teglia nel forno in fase di riscaldamento. Io ho fatto fare un telaio in metallo per il forno in modo da poter appoggiare delle lastre da 2 cm di pietra (nel mio caso pietra lavica).
Il problema di questo approccio è come fare la pizza con tutti gli ingredienti e metterli sulla superficie nel forno.
Per renderci la vita più facile possiamo utilizzare della carta forno appoggiata su una paletta sufficientemente grande tipo quella in foto.

Questo è il modo più semplice… quando avrete fatto esperienza potete eliminare la cartaforno e mettere la pizza direttamente sulla paletta (sostituendola con una di metallo per favorire lo scivolamento).
Sulla pizza potete mettere praticamente tutto...
Per la  pizza margherita, pomodori pelati, mozzarella, olio di oliva, origano e basilico.
Per la mia pizza solitamente l’esperto di passate di pomodoro, prepara una miscela di passata di pomodoro (Mutti), sale, olio extra vergine e origano.
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Buona pizza!!!

domenica, gennaio 09, 2011

Ciao mondo!!

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