sabato, aprile 16, 2011

Corsa… questa sconosciuta!

Dopo un po’ di chilometri e dopo aver letto a destra e a manca su internet mi sono fatto delle idee abbastanza precise (non necessariamente corrette!) di come portare avanti gli allenamenti e in generale la corsa.

Innanzi tutto lo stile di corsa a cui tendere deve essere per quanto possibile impostato cercando di correre il meno possibile in appoggio sui talloni.

Questa modalità mi è venuta da diverse fonti: leggendo il libro di Pirie, consultando il sito del Chi running, e in generale dai siti ispirati al barefoot running.

L’idea è semplice se corriamo appoggiando il tallone abbiamo (almeno) due problemi:

  • l’impatto con il terreno non è praticamente mediato da nulla, essendo riportato da una catena essenzialmente rigida su tutto il corpo. Da qui la necessità di inventarsi mille modi per ovviare all’errore. I dolori conseguenti vengono spiegati con scarpe non sufficientemente tecniche, non ammortizzate, appoggi pronatori, supinatori (asinatori?). E tutte le case costruttrici pronte a fornirci la scarpa più all’avanguardia con molleggi fantascientifici dai nomi alla startrek.
  • appoggiando il tallone per primo, stiamo applicando una forza inversa al senso di marcia. Questo comporta un rallentamento e uno sforzo maggiore. Ovviamente la cosa è minimale e limitata dal fatto che automaticamente il nostro stile di corsa tende ad alleviare questa stortura.

Cambiare stile di corsa non è per niente facile, specialmente se ci viene insegnato da subito nel modo errato.

Attualmente sono in fase di lettura del libro “Correre per vivere meglio” di Roberto Albanesi.  Pagina 110 nei difetti principali da evitare “Piedi – Non correre in punta di piedi, ma atterrare con il tallone e poi spingere coinvolgendo tutto l’arto inferiore”.

Quindi esattamente l’inverso di quello a cui penso di tendere. E questa visione è condivisa da tutte le case costruttrici di scarpe da corsa. Più si corre sul tallone, più è necessario mettere riparo il nostro fisico dalle botte che si prende nel correre.

Attualmente corro con delle New Balance 769, acquistate sotto consiglio di un negozio specializzato che, dopo avermi fatto correre sul tappeto con telecamera, ha verificato che ero pronatore. Quindi scarpe A4. Ammortizzate, quindi con un rialzo notevole sul tallone. Questo automaticamente fa in modo che il tallone tocchi prima terra, e rendere molto più difficile l’appoggio sulla parte centrale-anteriore del piede.

La scarpa che penso di acquistare è la Mizuno wave universe 3 (anche qui con nomi altisonanti non si sono fatti mancare nulla!!!!). 5 mm di differenza fra anteriore e posteriore. Speriamo con questa di spostare in avanti il punto di appoggio.

La tecnica è abbastanza semplice. Il movimento dei piedi deve essere rotatorio. Il piede appoggia a ore 7 (per usare un paragone aviatorio) quasi 6, sotto il baricentro del corpo. Ovvero mentre il piede stà andando verso il posteriore, quindi senza imporre nessun contrasto alla forza con cui avanziamo. Finita la spinta il piede si alza da terra e continua il movimento circolare.

Le ginocchia dovrebbero essere un po’ piegate (anche se per ora la gamba è molto dritta!).